mercoledì 25 marzo 2015

Perla #10#

La mia perla di oggi è una poesia che scrissi diversi anni fa. Stranamente questa mattina rileggendola l'ho vista con occhi diversi. Scritta da una post adolescente, in realtà mi accorgo che serbava tutta me stessa, i miei sogni, le mie speranze, i miei desideri, il mio intimo sentire. Spesso gli scrittori a distanza di anni non si riconoscono più nei loro scritti. Io invece sono e desidero ancora questo: essere amata, scrivere e cercare di tacitare questo caos senza fine della mia testa e del mio cuore.
Una perla riscoperta è una perla rara. Non potevo lasciarla fuori dal mio sacchetto. Eccola.

Perla #10#
Mi sento cullare
nel dolce oblio
del sonno
Riposano i pensieri
dopo aver colmato pagine
Posa la mano
stanca
si rilassa sulla coltre
Il soffio del tuo amore
discende sul mio volto
Si sperde
E quiete immota fuori 
blandisce il fuoco dentro
Sabrina Petrassi


lunedì 16 marzo 2015

Perla #9#

Continuano a venire a visitarmi delle immagini... sono solo immagini di qualche particolare e mi chiedono di scrivere di loro. Quando inizio a scrivere non so cosa scriverò, so solo che partirò da quell'immagine, poi il più delle volte la scrittura mi porta distante anni luce da quello che avevo immaginato. Rileggendo le poesie che ho scritto negli anni passati, dettate quasi sempre da un'urgenza del sentimento, ho notato come a volte tornassero le stesse figure, le stesse immagini, forse perché era quello l'immaginario principale di una adolescente prima e di una giovane donna poi. Oggi invece ho queste visite improvvise, ma per il momento non mi sento ancora soddisfatta dei risultati. Nonostante ciò rientrano nella filosofia che mi ha spinto ad iniziare a scrivere questo blog, raccogliere e cristallizzare tutto ciò che viene da me, sia esso perla o sasso......
L'immagine che mi ha visitato stamattina è questa.....
                                                   la cipria.......


                                                                Di un velo di cipria sfumato
                                                              su gote in fiamme da celare
                                                             l'immagine nello specchio ha ridonato
ganzomag.com
Linee e contorni del volto sbiadiranno
Al brillio delle luci del palco
Le fattezze del corpo svaniranno
nei lineamenti di un'anima che come falco
libera s'invola nella sala
e nei cuori degli spettatori cala
quel velo di cipria
sfumato sulle guance
non ha potuto mascherare il rossore
ne è divenuto ambasciatore

Sabrina Petrassi


cipria da www.pupastyle.it

mercoledì 11 marzo 2015

Perla #8#

Questa notte Morfeo sembra proprio non avere alcuna voglia di cullarmi fra le sue braccia.
Il dolore continua imperterrito a martellare il mio fianco ed il sole è ancora troppo
affaccendato dall'altra parte del mondo per giungere a portarmi ristoro.
Sognavo di poter nutrire e far crescere una perla nel mio grembo, invece pare io possa generare solo mine pronte ad esplodere.
E allora ecco una perla che ha generato il mio cervello, anzi forse è solo un sassolino ma in questa notte dolente è il meglio che riesco a donare........

Seduta sul ciglio della strada
osservo tintinnare
su candidi destrieri
chiavi d'oro serrate
alle cintole di azzurri principi
Cercano portoni intarsiati di gemme
per aprirli e svelarne il tesoro
Ma io non ho gemme, nè oro
una povera porta di legno
muta testimone
custodisce le perle del mio spirito
Attenderò
su un nero destriero
tintinnare chiavi di ferro
serrate alla cintola
di un principe senza azzurro


Perla #7#

http://it.hdscreen.me/wallpaper/2783681-cavalli-fan-un
Percorriamo il sentiero della vita come ciechi cavalli furiosi. Sotto i nostri zoccoli si frantumano perle di esistenza, mentre altre celano il loro scintillio tra il fogliame del mondo. La distorsione dell'occhio non consente sguardi laterali o obliqui. Sciolte le briglia, il cavallo scalpita, corre. Ma lo scalpitio non gli consente di abbandonare la strada tracciata. Non vede il bosco ai suoi lati, i meravigliosi fiori ed i frutti che cela, può vedere solo davanti a sè e scagliarsi in una folle, infinita corsa verso un irraggiungibile orizzonte.
Ma a volte capita che la corsa si arresti, senza ragione, improvvisa. Il cavallo, disorientato, si volge su se stesso. E guarda. E vede frammenti di vita oltre i suoi paraocchi. Fotogrammi di una pellicola a cui non sa dare continuità. I paraocchi non glielo consentono. Eppure per la prima volta, si è fermato e ha guardato. Ha visto il bosco, i fiori, i frutti, il fogliame: lo spazio, la libertà.
 Anch'io, oggi, per un po' ho fermato la mia corsa. Ho iniziato a guardarmi intorno e la meraviglia, la complessità e la varietà di cui sono circondata mi ha preso per mano riconducendomi sul sentiero dei sogni. Un sentiero che non vorrei abbandonare mai per tornare a coltivare le ambizioni perdute  ed i desideri dimenticati. Ma sono come il cavallo, oramai assolutamente incapace di deviare dalla strada tracciata.